Cesare Battisti: e se lo considerassimo solo un uomo?

Eroe, traditore, soldato, spia, italiano, antiaustriaco, precursore dell’Europa. Tutto, e niente, Cesare Battisti. Anche dopo un secolo è una figura travolta da definizioni contraddittorie. Tutti aggettivi che derivano da giudizi di parte, dimenticando la sua vita.

E se davanti ad un personaggio storico, dimenticassimo di essere tifosi seduti in qualche curva, e visitassimo la sua vita senza darle colori o connotazioni ma solo azioni?

Cesare Battisti lo hanno riempito di retorica positiva, poi improperi negativi. Da eroe, a traditore. A spia, a intellettuale, a opportunista, a….

Bisognerebbe provare a prendere  la sua vita, i suoi fatti, i suoi giorni e vedere le sue azioni senza sentirsi giudici, o austriaci, o italiani.

Forse, allora, troveremmo che la sua figura indossa vestiti che oggi sono molto stinti, quelli dell’idealista. Quelli di un individuo che ha voluto rischiare seguendo il suo ideale, ben conoscendo che la ricompensa se andava male era la morte. Non una morte ingiusta, ma una morte che gli austriaci avrebbero inferto a lui esattamente come avrebbero fatto gli italiani per una figura messa dalla parte opposta.

Un uomo che ha scelto di essere, e che andrebbe rivalutato insieme a molti altri, in questo mondo dove non si sceglie più di essere. Un uomo che ha scelto di rischiare, combattere, andare avanti e che non si è sottratto al peso delle responsabilità e della pena, che ben conosceva.

Una figura positiva a prescindere dalla bandiera, esattamente come ci sono state figure positive da qualsiasi altra parte, intesa come nazione, o idea.

Ecco, Cesare Battisti oggi forse merita solo una definizione, quella di uomo, e un clima che stemperi qualsiasi rabbia, o odio. Lo stessa clima che forse renderebbe persone “normali” anche gli austriaci che l’hanno impiccato, che facevano semplicemente il loro dovere, i sentimenti mai univoci del popolo che ha assistito alla pena e magari anche di quel boia che ride, là sopra una foto storica, che semplicemente, faceva il suo mestiere.

Insegnare Battisti oggi, avrebbe senso? Sì, probabilmente più del modo in cui lo si faceva fino a dieci anni fa. Togliendogli l’aureola ma ridandogli la croce di essersi assunto le sue responsabilità, fino alla fine.

Se chiamate Cesare Battisti su Google, ne escono due. Uno di cento anni fa, e uno di questa epoca. Metteteli a confronto. Sono simili? No, e raccontare quello (tutti quelli) di allora improvvissamente avrebbe un senso.

Ma vedrete, nelle scuole non lo insegneranno più Battisti, fra poco, vedrete… 

1 commenti

claudio paterna :
D'accordo Su tutto tranne che Sul malefetto boia che ride a accanto a Battisti impiccato e alla gazzarra anti-battisti Sul patibolo:stiano all'inferno,popoli civili non avrebbero dovuto fare questo! | venerdì 15 luglio 2016 12:00 Rispondi
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