Operazione Caravaggio

Oggi tutto è possibile. Molte informazioni sono a portata di un click e lo stesso certamente vale per le milioni di riproduzioni fotografiche delle opere d’arte più celebri, forse rese tali anche grazie anche all’utilizzo dei diversi mezzi di comunicazione che quotidianamente consultiamo.

Tuttavia, chi ha avuto la possibilità di sentire l’odore della Cappella Sistina, di commuoversi davanti alla Maestà di Duccio o di sentirsi sbigottito di fronte alla resa dei particolari del Ritratto dei Coniugi Arnolfini di Jan Van Eyck, potrà affermare che ogni opera d’arte si legge e gusta solo osservandola dal vero. La bellezza non è qualcosa di definibile o di oggettivo, bensì un certo modo di guardare, magari trasportati da una carica emotiva che solo un’opera d’arte o un grande amore possono comunicare.


Ma se l’opera d’arte non ci fosse non ci fosse più? Se il quadro fosse stato rubato? Forse in quel caso non ci accontenteremmo solo di sognare.


Oggi la bellissima cornice dell’Oratorio di San Lorenzo a Palermo, si palesa come uno spazio tristemente occupato da una copia fotografica di uno dei capolavori più celebri di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio. Il quadro che adesso non c’è più, è stato rubato nel 1969 e forse irrimediabilmente perduto. La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, rappresentava un presepio, completo di bue e asinello, dove però Caravaggio metteva insieme personaggi vissuti in epoche diverse: San Lorenzo, San Francesco, forse San Giacomo, insieme a Maria, Gesù Bambino e un improbabile San Giuseppe vestito secondo l’uso dell’epoca del pittore.


La scena non è ambientata in un immaginifico paradiso, ma in un’umile stalla fuori da ogni tempo, dove a volerlo accogliere sono le semplici e povere persone del popolo. L’opera originaria oggi non è più accessibile e non si tratta di una grave perdita solo per il mondo della Storia dell’Arte, ma anche per la città di Palermo, che ha custodito la tela per più di tre secoli. Il dipinto, trafugato nella notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969 dall’Oratorio della Compagnia di San Lorenzo, probabilmente su commissione di Cosa Nostra, è considerata l’opera d’arte figurativa di maggior rilievo nel mondo tra quelle di cui non si conosce la sorte, ed è tra le dieci più ricercate dalle forze di polizia di tutto il globo. Il pentito Francesco Marino Mannoia tolse ogni speranza alle autorità, che ancora stanno cercando l’opera perduta: secondo lui infatti la tela è andata in briciole quando i rapitori l’hanno arrotolata. Ma un barlume di speranza resta grazie a un’altra testimonianza, quella del pentito Vincenzo La Piana che indica Gerlando Alberti come committente del furto e quindi come attuale possessore del ricercatissimo dipinto.


Oggi la celeberrima opera d’arte torna a nuova vita attraverso una fedelissima riproduzione realizzata grazie a tecnologie altamente innovative e al coinvolgimento di un team specializzato di architetti, artisti, fotografi ed esperti del settore. La fedele riproduzione sarà riconsegnata a Palermo e alla collettività sabato 12 dicembre, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.


L’iniziativa è stata voluta e realizzata da Sky, che ha commissionato il progetto a Factum Arte, la società specializzata nella realizzazione di fac-simili, pressoché perfetti, di opere d’arte. “Operazione Caravaggio – Mistery of the Lost Caravaggio” è il titolo della produzione creata da Sky Arts Production Hub – il nuovo centro d’eccellenza europeo per la produzione di programmi sull’arte con sede a Milano – che andrà in onda su Sky Arte HD a Gennaio 2016. Il programma documenterà per il piccolo schermo la storia della Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi e della scelta di riprodurre l’opera per restituirla alla città di Palermo.


Si tratta indiscutibilmente di un progetto ambizioso e in grado di dare un nuovo inizio al celebre dipinto, ma che al tempo stesso apre un inevitabile confronto sulla possibilità di rendere eterno un capolavoro artistico anche in assenza dell’opera originale. Ciò che ci auguriamo, nonostante l’innegabile valore della preziosa riproduzione, è che presto l’opera di Caravaggio possa tornare nell’Oratorio di San Lorenzo e riprendere il suo posto originale fra gli stucchi della chiesa.

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