Dal Vaudeville al Burlesque

Agli inizi del novecento ebbero inizio le prime proiezioni pubbliche in sale appositamente predisposte e denominate “cinematografi”, i filmati venivano presentati agli spettatori negli intervalli tra un numero e l’altro dei programmi di “vaudeville”, e proposti come “curiosità” facenti parte dello spettacolo.

Il Vaudeville apparve come genere teatrale in Francia alla fine del settecento. L’origine del termine viene considerata come una storpiatura dell’espressione francese “voix de ville” ossia “voce della città” o come derivazione di un’altra espressione francese “vau de vire”, valle normanna celebre per delle particolari e tipiche canzoni i cui contenuti riprendevano temi di attualità.

Il Vaudeville si esprimeva nelle commedie leggere e satiriche in cui, alla prosa, s’ inserivano alternate strofe cantate su arie conosciute, le commedie venivano rappresentate nei vaudevilles: il primo teatro di Vaudeville risale al 1792.

Questo genere teatrale rimase in auge fino agli anni venti, e porrà le basi del moderno spettacolo di varietà. Oltre al Vaudeville, altri generi teatrali, come il Burlesque, lo Slapstick e la Commedia dell’Arte favorirono la nascita della prima filmografia comica.

Il Burlesque definiva un genere di spettacolo che nacque nella seconda metà dell'ottocento nell'Inghilterra vittoriana e introdotto in seguito in America, dove riscosse grande successo soprattutto fra gli strati di società meno agiati (veniva anche chiamato “the poor man's follies", le "foliès" dei poveri.


Come il Vaudeville, anche il Burlesque riprese il genere clownesco del circo unendo situazioni comiche semplici, immediate e satiriche a danze e balletti. Nel giro di pochi anni, divennero celebri i nomi di molte artiste che, tra danze e balletti castigati, seppero anche “svestirsi” con sensuale ironia. Con il tempo l’elemento satirico che lo caratterizzò, si perderà trasformando il burlesque in un genere comparabile al varietà degli spettacoli del ‘900.


Esposizioni a confronto
Uno dei quadri della personale di Carla Bruschi
"Un'inquieta sernità del visibile", la mostra curata dal Critico d'Arte Lorenzo Bonini alla Umanitaria di Milano
Paesaggio N.8, acquarello su cartoncino, 36x51 cm, 2015
Tanto più forte l'arte imita la vita, quanto più forte la vita imita l'arte.
danseur blanc I, pastello bianco su cartoncino 35x50, 2016, Canosso
La bellezza di un corpo, che innocente, balla al chiaro di luna
Dimensioni 24x32 cm, acquarello su carta, 2013.
Una mostra per ricordare l'arte e l'impegno del pittore e poeta recentemente scomparso, Giovanni Torres La Torre
La ripresa delle attività è una liberazione
Giornata dei lavoratori.
Il settimo appuntamento del