La battaglia di Arcole

Il 17 novembre del 1796, si consumò la battaglia di Arcole, nei pressi dell'omonimo paesino in provincia di Verona. Con la vittoria francese, Napoleone Bonaparte impedì agli austriaci di recuperare il terreno perduto in Lombardia durante la campagna di liberazione dell'Italia iniziata nell'aprile di quell'anno.

Con una forza di quasi 20.000 uomini, il giovane generale dell'esercito francese, Napoleone Bonaparte, l'11 aprile del 1796 principiò la celebre campagna d'Italia, un'offensiva volta a recuperare il territori del settentrione peninsulare agli austriaci, che da quasi un secolo predominavano su tutta la Lombardia e il Veneto. 

L'incursione napoleonica fu rapida e intensa, tanto che in pochi mesi liberò la Lombardia, l'importantissima Mantova e la sua fortezza, per giungere poco dopo a Verona. Tuttavia l'esercito austriaco contava ancora di forze nettamente superiori che, nonostante la ritirata sull'Adige, minacciavano le conquiste appena ottenute dai francesi.

Gli austriaci comandati dal feldmaresciallo Joseph Alvinczy von Berberek, dovevano a tutti i costi reggere la posizione e tentare di aggirare i francesi puntando direttamente su Mantova, ma questo significava dividere le forze e perdere il vantaggio numerico. Le truppe francesi assalirono per tre volte le posizioni austriache nel veronese portando infine alla rottura dello schieramento avversario; col grosso dell'esercito impegnato a ovest, il contingente di von Berberek, rimasto isolato ad Arcole non poteva più resistere. Senza più una retroguardia, al feldmaresciallo non rimase che ritirarsi verso Trento, e questa volta definitivamente. Fu una vera liberazione? No di certo, si trattava di un semplice cambio di padrone, ma a questo, il nord Italia, era abituato ormai da 200 anni.


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